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Dopo Picone e la direzione Stampacchia:

Picone lascia

Nel 1960, intanto, come si è detto, Picone lascia (a malincuore) la direzione dell’INAC per “raggiunti limiti di età” e viene nominato Presidente del Consiglio Direttivo, di cui fanno parte Amerio, Fichera, Miranda e il nuovo direttore Aldo Ghizzetti, con cui inizia una certa deriva a favore della trasformazione dell’INAC in Istituto per il Calcolo Automatico, piuttosto che di Analisi Numerica e di Matematica Applicata.

Per iniziativa di Picone e Ghizzetti, nel 1961 nasce l’AICA (Associazione Italiana per il Calcolo Automatico), cioè la società professionale degli informatici italiani presieduta a lungo dallo stesso Ghizzetti, e nel 1964, anche per iniziativa dell’INAC, viene pubblicato il primo numero della rivista trimestrale “Calcolo”. La rivista, prima nel suo genere, ha un carattere scientifico-applicativo che raccoglie i lavori originali sul calcolo automatico e fornisce agli interessati le principali notizie in questo campo.


L’Istituto viene intitolato a Picone

Nel 1962, viene rinnovato il Consiglio Direttivo dell’INAC, che è così composto: Ennio De Giorgi, Giuseppe Evangelisti, Giuseppe Grioli, Giuseppe Scorza (eletto Presidente) e Aldo Ghizzetti (riconfermato direttore per il quadriennio 1965-1968). Nel 1968, il Comitato matematico nazionale del CNR viene rinnovato e designa come nuovo direttore dell’INAC, in sostituzione di Ghizzetti, Guido Stampacchia, uno dei matematici italiani più eminenti del dopoguerra.

Di origini napoletane, Stampacchia ha studiato a Pisa, alla Normale, ma si è laureato a Napoli nel 1944 per conto dell’Università pisana. Nel corso della sua carriera accademica ha studiato con Miranda e Caccioppoli fino al 1952. Quando vince la cattedra di Analisi all’Università di Genova, si considera appartenente alla “scuola” di Picone.

Molto probabilmente, fu proprio questo spirito che lo spinge ad accettare la carica di direttore dell’INAC. A dargli consigli preziosi e suggerimenti è lo stesso Miranda, che dopo essere stato a lungo collaboratore di Picone, aveva fatto parte del Comitato scientifico dell’Istituto. Non è un caso che uno dei primi atti del nuovo Direttore sia stata la modifica del nome dell’Istituto e la sua intestazione a Mauro Picone. Dal 1969 l’INAC diventa infatti “Istituto per le Applicazioni del Calcolo «Mauro Picone»”.


La (breve) guida di Stampacchia

Stampacchia vuole mantenere la prevista attività matematica di base, sviluppando però maggiormente “un’attività di Analisi funzionale applicata a vari problemi di Analisi matematica quali equazioni funzionali, disequazioni variazionali, teoria dei controlli, etc.” e inoltre proseguire “nella sperimentazione di metodi numerici con applicazione ai vari problemi in corso sorti sia come servizio terzi sia come questioni sorte nell’interno stesso dell’Istituto”.

Il lavoro con CINAC, intanto, aveva evidenziato difficoltà che suggerivano la sua sostituzione e Stampacchia propone di valutare l’opportunità di utilizzare l’Univac 1108, che era stato da poco installato all’Università di Roma. CINAC viene dismesso il 1° maggio 1970 e sostituito dal terminale 9200 dell’UNIVAC dell’Università di Roma: ciò comporta lo smantellamento del laboratorio elettronico e il conseguente trasferimento di alcuni collaboratori dell’IAC ad altri istituti del CNR. Con lo smantellamento del laboratorio, “la ricerca dell’IAC ha assunto un carattere più attinente alle applicazioni della matematica” si legge in una relazione di Stampacchia sulle attività dell’Istituto del 1969.

Tra il dicembre 1970 e gennaio 1971, matura la decisione di sostituire Stampacchia alla direzione dell’IAC. Con decreto del 30 gennaio 1971, il Presidente del CNR ratifica la nomina di Michele Sce a Commissario dell’IAC per il periodo 27 gennaio-26 luglio 1971.

Successivamente viene concessa la proroga fino al gennaio 1972, e subito dopo viene nominato un nuovo direttore, Ilio Galligani. Nel 1972, sotto la sua direzione, avviene anche il trasferimento dell’IAC nella sede propria di Viale del Policlinico 137. Durante la direzione Galligani, non solo l’IAC cambia sede ma la palazzina viene subito acquistata. In quegli anni viene curato da uno staff di tecnici IAC il Catalogo collettivo dei periodici matematici che fu di una importanza notevole per tutte le biblioteche di matematica. Inoltre, con Galligani si inizia ad automatizzare la biblioteca dell’IAC, in quella che è stata una delle prime esperienze di questo tipo in Italia (negli anni dal 1980 in poi). Il mandato di Galligani dura otto anni e si conclude nel 1980. I sei anni successivi, vedono brevi direzioni (Antonio Avantaggiati, Andrea Schiaffino) e un commissariamento (Emilio Albino).